domenica 12 agosto 2007
Teoria e pratica dell'energia alternativa
Oggi su Repubblica c'è uno speciale a cura di Luca Mercalli sulla casa eco-compatibile ad impatto energetico zero. Affascinante: pannelli solari per l'acqua, pannelli fotovoltaici, pale eoliche, riciclo dell'acqua piovana. Meraviglioso! Già sogniamo una casa così e fantastichiamo sulla possibilità di diminuire la nostra "impronta climatica". Torniamo alla realtà. Siamo nella neonata provincia del Medio Campidano (Sardegna), dove l'energia alternativa non è una alternativa, ma quotidiana necessità per supplire alla mancanza di allacciamento alla rete elettrica, a quella del gas e dell'acqua. Qui a Scivu, dove brulli terreni sabbiosi, un tempo unicamente riservati ai pastori, diventano oggi luogo ove costruire lussuosi villini di vacanza sembra che l'edilizia sia andata a una velocità ben superiore a quella a cui vanno le infrastrutture di servizio (luce, acqua e gas) a livello nazionale e regionale. Risultato: l'energia da pannelli solari (che dovrebbe essere ecologica e alternativa) diventa esclusiva e purtroppo anche non ecologica. I pannelli non bastano ad alimentare l'energia necessaria per il funzionamento dei nuovi villini e le pompe dei pozzi d'acqua succhiano molta energia. Ecco quindi che i pannelli solari sono spesso "aiutati" nella loro produzione energetica da generatori a benzina o a gas e la potenzialità ecologica va a farsi benedire. Basta, poi, un minimo guasto - come successo a noi qui a Scivu - la pompa dell'acqua che si stacca pompando acqua ed energia a vuoto per tutto il giorno - per scaricare completamente le batterie dell'impianto a mandare in crack il precario sistema energetico. La situazione precipita. I generatori a benzina diventano due: uno per caricare le batterie dell'impianto solare (il paradosso eco-ecologico) e uno per dare corrente alla casa. Quest'ultimo - vecchio e di recupero - inquina, consuma molto e si surriscalda fino a rompersi. Sbalzi continui di tensione bruciano il relè della caldaia, poi della pompa dell'acqua, ecc. Un domino di eventi che ha del catastrofico per l'equilibrio di un piccolo gruppo di turisti alla ricerca solo di un po' di pace e relax lontano da tutto e da tutti. Lontano il miraggio dell'Enel, che da mesi, forse da anni deve arrivare a connettere tutto alla rete nazionale, al servizio pubblico. Già...il servizio pubblico...ora privatizzato. La privatizzazione ha efficientemente ridotto la squadra di tecnici che da Capo Pecora ad Oristano era deputata agli interventi da un centinaio di membri a due. Per non parlare poi delle lungaggini burocratiche per avere l'allaccio alla rete: sovraintendenza, Regione, ambientalisti e...ovviamente...la neonata Provincia. Già, ognuno deve mettere il suo placet sull'allaccio elettrico e così i due tecnici dell'Enel ci dicono che la pratica viene evasa in 5 o 6 anni! Torniamo al nostro impianto e ai nostri pastori sardi. Che ruolo hanno in tutto questo, se non il ruolo di coloro che si sentono invasi dai turisti e traditi da chi - un tempo come loro - ha lasciato tutto per costruire villini turistici e ora si dimentica le fatiche, i problemi e la quotidianità di un mestiere antico ma nobile. Capita poi che l'arricchito, il neo-imprenditore turistico abbia il pozzo dell'acqua nel suo terreno e che questo serva a tutti i pastori attorno. Capita anche che per poter servire il villino a fini turistici l'acqua durante il mese di agosto sia deviata in modo esclusivo al villino, lasciando a secco i pastori. Ed ecco che la situazione precipita. Tubi che si staccano improvvisamente, relè elettrici a bagno nell'acqua che vanno in corto circuito, caldaie nuove di zecca che si bruciano. Forse i picchi di corrente dati dalla pseudo-energia alternativa non c'entrano con tutto questo. Forse mandare via i turisti, boicottare il turismo è l'unico modo per avere di nuovo diritto all'acqua. Forse. Nel frattempo - come succedeva ai nostri padri nel Dopo Guerra - assistiamo finalmente stupefatti e un po' commossi all'arrivo della rete elettrica Enel anche qui. Scivu, provincia del Medio Campidano.